














Umorismo, amenità, facèzie, libero cazzeggio, conversazioni rubate, foto & notizie curiose, satira politica, risate, frizzi & lazzi, contro-informazione (i tempi lo impongono!), sacca di resistenza umana, ironia, mancanza di rispetto, comicità becera e non, micro-storie, battute, barzellette, ... Pensatoio, libera tracimazione di idee & angolo del buonumore. A volte fingo anche della volgarità gratuita ma in realtà sono una personcina molto a modo! LINKAMI!
Due storie, due vite spezzate. Un luogo: il carcere. Analogie, arresto per detenzione di sostanze stupefacenti e morte avvenuta poco dopo l'arresto per cause ancora da accertare.
Sono questi gli elementi che accomunano le storie di Aldo Bianzino e Stefano Cucchi, deceduti misteriosamente, il primo al carcere di Capanne Perugia il 14 ottobre 2007, il secondo a Regina Coeli, Roma nella notte tra i 22 e il 23 ottobre. Anomalie in entrambi i casi: dai segni di tumefazioni varie sul volto di Stefano, come affermato dai genitori, all'autopsia su quello di Aldo che porta a rilevare lo spappolamento di fegato e milza e le lesioni cerebrali che ne avrebbero provocato la morte.
Si è già tenuta l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio nei confronti di un agente della polizia penitenziaria addetto alla sorveglianza della sezione 2° B in cui Aldo si trovava. “ L'agente è imputato di aver omesso di informare il sanitario di guardia che Aldo richiedeva aiuto, di non aver prestato soccorso e di aver cercato di nascondere quanto realmente accaduto quella notte falsificando il registro di accesso alla sezione del carcere. Purtroppo questo percorso giudiziario cerca di mettere in luce solo alcuni aspetti di quello che verosimilmente è accaduto, dando per scontato il malore accidentale di Aldo. Niente ci è dato sapere di come mai una persona sia entrata in carcere in salute e ne sia uscita morta.”
Questo e altro è quanto si può leggere sul blog dedicato allo stesso Aldo e curato dal Comitato Verità per Aldo, di cui fanno parte anche i familiari (http://veritaperaldo.noblogs.org/).
(...) Inoltre sussitono altri elementi alquanto strani nell'intera vicenda: la nudità del corpo (aveva solo una maglietta addosso), la posizione anomala sulla branda, la porta della cella aperta (da quanto si evince dalle telecamere a circuito chiuso), il corpo lasciato a terra di fronte all'infermeria chiusa, i tardivi soccorsi nonostante le richieste di aiuto (secondo quanto raccontano i testimoni), l'orecchio tumefatto. Tutti elementi che allertano immediatamente i familiari e gli amici di Aldo, prima fra tutti la compagna, Roberta Radici, scomparsa recentemente, e che immediatamente dopo l'accaduto scriveva in una lettera resa pubblica: “Il medico legale, che mi ha chiamato, alla presenza mia, dell'ex moglie di Aldo, delle sue avvocatesse e dell'avvocato d'ufficio, quindi davanti a ben cinque persone, mi chiese, secondo il mio punto di vista, quali potessero essere le motivazioni per cui Aldo era stato ucciso. Risposi che non credevo ci fossero motivazioni... ho pensato a un pestaggio andato oltre le intenzioni. Questo signore, il medico legale e non è un mio amico o un passante e quindi ha tutti gli elementi per poter fare delle affermazioni non casuali, ha detto: "No, signora. Questi sono colpi dati con l'intento di uccidere. Colpi dati scientemente, con una tecnica scientifica usata anche presso alcune corporazioni militari, che mirano a distruggere gli organi vitali senza lasciare traccia alcuna. Perché non si capisce come mai questo cristiano - così si esprimeva - abbia il fegato distaccato e spappolato e da fuori non ci sia neanche un segno, nemmeno sulle ginocchia a dimostrazione che non è caduto. In più ha quattro emorragie cerebrali".
Anomalie anche nell'istruttoria, definita “lacunosa” dal legale di parte: "Di fatto - scrive l’avvocato Zaganelli nella richiesta di opposizione - pur in presenza di un’ipotesi di omicidio, incomprensibilmente la cella e gli oggetti ivi contenuti non vennero sottoposti a sequestro, né disposte indagini tecnico scientifiche... pure la nudità del corpo - sottolinea - poteva suggerire l’ipotesi di un oltraggio fisico o morale anteriore al decesso che si presume sia stato portato a immediata conoscenza del direttore, dell’ispettore capo e dei medici del carcere" (...)
notizie e approfondimenti:
L'Unità, ancora L'Unità, Articolo 21,
Sicuri da morire, il Sole 24 Ore, il Manifesto,
ancora il blog di Beppe Grillo,
Corriere della Sera, il blog di Jacopo Fo,
Rassegna Stampa, ...
mi vergogno di essere un uomo, se l'uomo è questa orrenda bestia capace di crimini così assurdi, inutili e stupidi ...
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Oltre 500mila firme sono state raccolte all'appello dei tre giuristi in favore della libertà di stampa e contro la querela di Silvio Berlusconi nei confronti di Repubblica, 'colpevole' secondo il premier di aver fatto dieci domande retoriche e diffamanti. Un'iniziativa che sta avendo grande successo in vista della manifestazione del 3 ottobre a piazza del Popolo, a Roma. Per diffondere ulteriormente l'iniziativa VAI QUI E FIRMA L'APPELLO.
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"Giusto per capire perchè non ci vogliono bene per niente..." (D. Sepe).
I militari in guerra diventano dei violenti esaltati?
Credono di giocare al tiro al bersaglio?
Pensano di essere alla tv con un video gioco?
Chi si difende da soldati che invadono e ammazzano anche i civili è un terrorista?
No di certo!
(da www.arcoiris.tv)
la caduta di berlusconi.
grasse & amare risate ...
a tratti esilarante
assolutamente da vedere e diffondere...
Dentro il quartier generale dei Circoli della Libertà si cerca di risolvere i problemi sorti negli ultimi mesi...
pare che quando lei gli ha posto la domanda lui le abbia sorriso e risposto placidamente:
"Va bene cara, come vuoi tu!"
Ma valà, valà, valà....
e per finire...
Autocensura del TG5 e batosta Pdl, "non penserai mica che lo diciamo"! (clicca!)
Fuorionda dalla postazione TG5 del Viminale: il conduttore Gioacchino Bonsignore s'informa sulla batosta del Pdl, ma guai a dirlo in Tv: "Lo chiedo solo per curiosità, per capire chi ha perso, non penserai mica che lo diciamo"!
Lo spezzone è stato raccolto da FUORIONDA NEWS di Andrea Atzori